martedì 28 giugno 2011

La prova costume

Ovvero... Mi preferisci "skinny" o "curvy"?
Dovete sapere che in questi ultimi mesi ho combattuto a spada tratta contro quasi 20 fastidiosissimi kg di troppo ostinatamente abbarbicati sul mio ex-fisicuccio esile da exmodella degli ex-anni che furono!
Lo sappiamo tutti che è stata una tortura comune, inferta a noi povere donne, l'idea che fosse necessario possedere un fisico smilzo, smunto e senza la benché minima curva (su cui far scivolare le mani vogliose del nostro compagno...). È stata un'imposizione continua e massiva, senza tregua, sibilata di continuo in frasi tipo "PRENDITI CURA DI TE!".
Ebbene sì, la dieta sibilata, quella consigliata, la dieta millantata: tutti specchietti per le allodole, atti al convincimento di noi povere "chiattone" comodamente stravaccate dinanzi al televisore. Una vera e propria persecuzione!
Ed adesso? No panic! È arrivato il momento fatidico: la tanto temuta PROVA COSTUME e cosa leggono i miei occhi cerulei?!

"Buone notizie sul fronte dell’estetica contemporanea, il sistema della moda fa marcia indietro e non punta più solo sulle magrissime altissime perfettissime per lanciare i suoi messaggi. Cambia l’immaginario di riferimento..."

Cioè, no... scusate... volete dire che, dopo un anno di palestra, una dieta a zona, la bizona (come quella di Oronzo Canà...) e la tri-zona, con tutte le impietose rinunce annesse e connesse, è arrivato il momento delle pienotte (le "curvy")? È di nuovo il momento dei miei amati panini con la mortazza?
Ho capito bene?
Sono senza parole, non che l'essere sovrappeso sia stato un reale problema per me ma, insomma, sono una fashion designer e anche quando il pensiero osa essere altrove, TAC ecco lo spot sulle pillole dimagranti di giorno e di notte, TAC ecco la cover-girl ultra skinny sulla rivista patinata, sull'orlo di una crisi di nervi, con lo sguardo perso all'idea di "me so' magnata 'na focaccetta, me dovrò appuntà sullo smartphone de vomitá" (è una modella di Amatrice...).

Ho capito bene?
Dopo tutti i capi non provati nei negozi e tutte le commesse che non passandomi l'abito esposto in vetrina aggiungevano "senta, non lo provi che me lo allarga" (giuro che è vero!!!), dopo essermi scontrata dolorosamente con le costole e le vertebre a vista della modella next big thing di turno ora vanno di moda le "curvy"?
Non ci credo ma sono felice per tutte le donne che come me, per pochi anni o per tutta la vita, si porteranno appresso, con orgoglio e sensualità, quel fagottino adiposo, quei paccotti di grasso soft, messi lì, incastonati in una panzotta, un sottobraccio o un triplo mento: il vostro sguardo e la luce che vi circonda, non ha prezzo, nè moda!


mercoledì 15 giugno 2011

Il fotografo del matrimonio

Lei: Amore mi ami?
Lui: Si, tesoro, ti amo!
Lei: E dimmi, sei felice?
Lui: Si, cara, sono felice ....ma solo se togli quel tacco dal mio alluce....grazie!
Lo sguardo dei due si rabbuia, la situazione si fa pesante....non ci sono più le dolci parole, gli abbracci, non ci sono più i sorrisi che.... "STOOOOP, FERMI, BASTA COSÌ, NON VA BENE, NO.... NON VA BENE... VI VOGLIO PIU' PLASTICI!!!" E allora lei si accoscia alla Beppe Baresi nella tipica foto da squadra di calcio mentre lui si erge sui tacchi tipo battaglione S. Marco passato in rassegna. "CRISTO SANTO" urla il fotografo "ME STA PARITI L'ARTICOLO IL..."
Ebbene sì, l'ignara coppia suda e smania alla ricerca della posa perfetta nel caldo abbagliante dello spazio antistante Palazzo dei Celestini, oramai classica ed imprescindibile location per ogni servizio da matrimonio che si rispetti, i set che si susseguono uno dopo l'altro per tutto il giorno e il fotografo gilettato con troupe al seguito che ronza intorno alla sposa in abito champagne come fosse Herb Ritts.

Ok, allora.... cari amici,
  • vada per l'inatteso invito di nozze in carta filigranata,
  • vada per la cugina di Frosinone che ha deciso di sposarsi il 14 agosto,
  • vada per lo speciale menu "solo per voi" con astici canadesi-di-porto-cesareo flambé,
  • vada per "chi accompagna a casa la nonna?"
ma rivoli di sudore gelido mi scorrono lungo la schiena alla vista degli sposini in posa prima dello scatto, al pensiero di tutti i campi e contro-campi suggeriti dal fotografo di matrimoni ingaggiato per l'occasione, super-flash, filtri e reflex come se piovesse nell'immancabile set di 3 ore come da tradizione.
"PIU' VERI, PIU' VERI... FRIZZANTI MA NATURALI... DAI CHE E' L'ULTIMA!"
Terrorizzati dall'artista irascibile, gli sposini lo assecondano in shooting sempre più imbarazzanti e coreografie finto-spontanee alla ricerca del vero ed unico reportage audio-video originale-garantito.

Suggerisco pertanto alcune delle seguenti pose inedite a beneficio di voi prossimi due malcapitati:
Lei sensual-erotica stile Penthouse in 3D, lui stile James Bond con licenza di uccidere.
Lei sguardo da jet-set "volevo un Vera Wang tipo quello delle Kardashian", lui sguardo da "e mo' come lo ammortizzo questo completo color melanzana?"
Lei maliziosa dito in bocca tipo "mamma Ciccio mi tocca", lui bamboccione tipo "mamma stirami le camicie".
Lui e lei che corrono mano nella mano effetto rallenty tipo Sandra e Raimondo.
Tutti e due schiena contro schiena alla Robe di Kappa.
Gran finale alla Villa Comunale con gli sposi che sbucano da una lantana fiorita.

P.S. Vi dispenso dall'invitarmi a casa vostra per la visione del filmino.

mercoledì 8 giugno 2011

La gita fuori porta

Ho gironzolato un po’ per vacanza ultimamente, tra la Puglia e la Toscana.
Ho setacciato i luoghi e osservato la gente perché non posso fare a meno di essere il segugio style-scout che tutti conoscete. Allora... ho scrutato e spulciato le donne e gli uomini incontrati per strada alla ricerca di nuove ispirazioni e originali idee taglia-e-cuci, come una fashion-voyeur vestita effetto cipolla (molto utile se occorre alleggerirsi o coprirsi più volte durante il giorno... ah, le fresche colline del Chianti...)
Alla base c’è l’idea che a me piace pensare che ogni nazione, regione, provincia, città o addirittura borgo o contrada abbia le proprie tipicità in fatto di usi e soprattutto costumi ma, eddài... piedi per terra, oggi l'uso si è appiattito e di sicuro il costume non esiste più, si è estinto quando hanno inventato la tv via cavo. Io comunque adoro gli usi e costumi e con la parola “costume” ci ho sempre giocato (dopotutto il costume qui da noi è anche l’abito della festa...).

Momento flash-back: a scuola, durante l’ora di geografia, la prof. indica incomprensibili macchie colorate sulla cartina fisico-politica dei Paesi Bassi e io mi prefiguro il momento in cui parleremo degli usi e costumi nella terra dei tulipani e disegno sui margini del libro di testo abiti immaginari composti da lunghe gonne contadine orlate di merletto e sapientemente accostate a calzari medievali.

Ok, ho capito, vi starete di sicuro domandando: dove cavolo vorrà andare a parare?
Ebbene......sono stata in vacanza, fin qui ci siamo, ho gironzolato quatta quatta [ho una sciarpa e una ciabatta ;-) ...] e osservato soggetti "costumati" in carne ed ossa che avrei voluto narrarvi in un indimenticabile report modaiolo ma....ci siamo, ecco il punto: non ci sono differenze!!!! A Pienza come a Lecce, tutto il mondo è paese o meglio ogni paese è il mondo intero: chianine in pant-camicia (tranquilli amici veg, non ho visto vacche vestite di lino... sono le ragazze della valdichiana!!!) con improbabili tocchi di stile rustico-toscano misto ad influenze del sud del mondo, di paesi lontani e stranieri mai visitati.
E che dire di quell'uomo così chic, abbigliato stile “esternadamariadefilippi”, con l’ormai neo-classico pantalone bianco in armonia con il caftano della compagna, uguale-uguale alle scarpette del bebè, in braccio alla nonna, che di bianco ed alla moda, indossa i capelli?! Erano in Via Tornabuoni o in Via Trinchese? Vestono uguali per non apparire diversi? Si vestono oppure semplicemente si coprono?
Non lo so, ma è la globalizzazione, tesoro, cosa ti aspettavi?