giovedì 26 maggio 2011

La crema miracolosa

Sfoglio una rivista e con l'estate che si avvicina è tutto un fiorire di ads salutisti e del benessere. Sieri snellenti, tisane depuranti, creme e lozioni che promettono pelli ingenue come culetti di neonato o lisce come ravioli cinesi, l'ultimo balsamo-notte contro i 7 segni dell'invecchiamento (nella feroce concorrenza tra case farmaceutiche i segni dell'invecchiamento si moltiplicano come funghi, per cui forse adesso 7 è il top...)
Poi c'è il sempiterno anti-rughe che non conosce le stagioni.
La ruga è il peggior nemico della donna? Quando la prima increspatura all'angolo degli occhi per noi quasi40? Quando il primo grido d'orrore di fronte allo specchio? (ok, redazione... qui inserire immagine di omini lillipuziani che ti legano al terreno e stirano e tendono pelli cascanti nascosti dietro i padiglioni auricolari...).
La prima ruga insomma è davvero così terrificante? Eppure l'imperfezione ci piace.... quante volte noi fanciulle fashion-victim ci siamo emozionate di fronte a quella borsa vintage sul banco di quel mercatino, così bella proprio perchè imperfetta, rugosa e consumata dal tempo e l'avremmo strappata dalle mani della vicina perchè ancora più fascinosamente logora... e l'avremmo pagata un euro in più per ogni piccolo sbrego esistente... e l'avremmo preferita 1000 volte a quella perfettina in vernice esposta in tutte le vetrine dei negozi del centro...

Sfoglio una rivista mentre bevo il mio caffèlungoconfruttosiointazzafredda e ho una donna seduta di fronte a me. Non è più giovane, ma è ancora bellissima, ben vestita e curata... la cintina pandant con le scarpe, la casacca color corda che ne risalta l'incarnato. Si sporge in avanti mentre chiacchiera con l'amica e sorride con fare elegante, soddisfatta dei suoi consigli. Non ha paura di mostrare le sue rughe, forse le addolcisce solo un po' con la preziosa collaborazione di occhiali da sole dall'effetto non troppo invadente. É così che vorrò diventare, é così che si "dovrebbe" diventare? Non credo ci siano regole, forse solo il volersi bene, trovando in sè stessi la strada (tutta personale) dello stile e del buon gusto.
Faccio una lista delle cose che vorrei fare prima di quell'età. Finisco il mio caffè, la rileggo e sono felice.

martedì 17 maggio 2011

Gli anni d'oro degli ottantofili

Rinascono gli anni '80, rinascono pur non essendo mai morti. Hanno solo riposato un po' sornioni nelle spoglie delle mamme e dei papà fino ad arrivare alle nuove generazioni che vedo avanzare per le strade in mise totally eighties!

Mentre il consumismo incombe, il culto del corpo e della bellezza si fa pressante. La donna corre frenetica sulla corsia preferenziale di una carriera messa al primo posto e la gravidanza è solo un evento da collocare e pianificare nei giorni di buco. Business-wonder-woman o vita matrimoniale? L'idea di successo inculcata nella mente di ogni esemplare di sesso femminile, tipo una moderna Ermengarda che, sparse le trecce morbide sull'affannoso petto, subisce l'imposizione di un destino deciso...

Dietro uno sguardo plastificato dalla montatura doppia e i colori shocking, lei sfoggia un fisico perfetto e super abbronzato, le tanto vituperate spalline che contribuiscono ad un eventuale supporto all'airbag in caso di incidente, i jeans super skinny che cadono fascianti sulle gambe muscolose in fila al fast food e regge indifferente la propria lattina di cocacola (light). Le griffe la fanno da padrone, borse e cinte in completa armonia con fibbie e fibbiette colorate, argentate o dorate e la mascolinità che si fa ma molto sweety, così.. per non creare scompensi ormonali nell'altro sesso.

La moda planetaria ha una sola parola d'ordine: nuovo (ma ri-visto e ri-elaborato), con spunti dal passato e riferimenti al futuro rimesso nel presente; la moda anni 2000 affonda le sue radici negli anni '80.... (neo-gothic e neo-punk, come fossimo a Leicester Square...) e '90 (destrutturato e imperfetto, come un sarto cieco) ... mancano solo 2 pizzichi di medioevalità e 1 spunto illuministico!

Gli anni '80, con la loro moda poco fashionable ma d'effetto, hanno scavalcato senza sforzo anni ed anni di ciclici cambiamenti, nella moda come nella musica, nello stile di vita come nella cultura pop. Ho perciò deciso di sparare a palla (pump up the volume!!!) i miei anni '80 assieme a Fabio Murrone -in arte Penelope-, frontman d'eccezione dei Rewind e a Gianluigi Oliva -in arte Jjazz- alla regia. Ogni domenica, alle 22:00 su Radio Rama, riavvolgiamo il nastro della nostra musicassetta e mandiamo in onda la trasmissione anni '80 per eccellenza: "RADIO GAGA". Note musicali nostalgiche, becero revivalismo, amarcord su eventi storici ed eventi moda, momenti trash, spot TV mai dimenticati e personaggi irripetibili, tutto solo ed esclusivamente anni '80.

Non ci si poteva esimere dal ritornare a parlare dei nostri mitici anni '80 (qui inserire voce di Gianni Minà), e trascurare tutti i gradi di parentela con gli anni che stiamo vivendo, noi "Ottantofili" non avremmo assolutamente potuto far finta di niente!

lunedì 9 maggio 2011

Biografia delle ami-nemiche...

Lunita Pascal sono io, Bruna Pizzichini, classe ’73, donna del sud, dalle molteplici idee ed un bisogno di creatività innato.
Fin da piccola disegno-invento-creo, senza tregua (prima creazione: smonto una collana di perline della mamma e ne faccio un orecchino “chandelier”), così non stupisce
che sia finita a frequentare l’Istituto di moda, per poi conseguire un diploma quinquennale nell’indirizzo Stilista di Moda.
Nel frattempo Lunita cominciava a farsi strada attraverso il “SISTEMA” MODA, con la sua voglia di esprimersi ed imporsi senza tregua, infatti esplode in una formosa diciassettenne modella free-lance, per esplorare il concetto di moda anche dall’altra parte della passerella, poi si impone come commessa in pochi selezionati negozi di abbigliamento e calzature, e ancora responsabile di reparto e degli ordini.
E’ un periodo formativo importante sia dal punto di vista commerciale (Bruna Pizzichini & Lunita Pascal si chiedono: cosa desidera una donna?) che imprenditoriale (occuparsi del campionario permette "loro" di analizzare anche il sistema dei costi connessi ad esempio alla produzione delle calzature...)

I MATERIALI
Dall’uncinetto alla carta (disegno, bozzetti, comics, cartamodelli), ho disegnato per conto terzi piccole collezioni per bambini che ho cucito personalmente sperimentando le tecniche del riciclo e del riutilizzo (soprattutto pietre non preziose, metalli, scampoli), i materiali più pazzi però son sempre stati reperiti da Lunita, che nello scovare le rarità è sempre satata un portento!

Bruna & Lunita assorbono i COLORI
Trasferitami a Lecce, frequento uno stage di fotografia analogica e digitale, specializzandomi nella manipolazione delle immagini. Ne faccio un lavoro vero (per 8 anni, in cui Lunita scalpitava, alla ricerca e richiesta di nuove emozioni) e nel laboratorio di stampa mi appassiono a filtri e gamme cromatiche sperimentando il fascino degli scatti sbagliati, fascino tutto Lunita, per intenderci!

CONOSCENZA DI ME STESSA E RAPPORTO CON LUNITA

Vivere in confidenza con la mia ami-nemica Lunita, ha significato un'esplosione vera e propria nelle arti: in teatro sia come attrice e insegnante di teatro per ragazzi, che come attrezzista di scena e aiuto scenografa. Da questa esperienza prende vita l’idea della location per il primo défilé, dove la moda della stilista chiusa in Lunita, s'interseca allo spettacolo teatrale musicale di Bruna ed altri artisti salentini.

IL MARCHIO
Dopo un periodo di precariato Lunita prende finalmente il coraggio a due mani e crea, imponendo la sua identità, Lunita Pascal (che da giugno 2010 è un marchio registrato) facendovi confluire tutti i bozzetti, gli schizzi, le intuizioni, le idee, i prototipi realizzati negli anni precedenti, dalla simpatica, dolce e silenziosamente sottomessa Bruna Pizzichini. In soli quattro mesi ha progettato e messo in scena il primo evento-défilé di Lunita Pascal, raccogliendo attorno a sé tutte le esperienze maturate sino a quel momento (dal teatro, alla musica, alla fotografia).
Quella di novembre 2010 è una sfilata dinamica, innovativa, spettacolare e multi-tematica, che fa clamore in città: 24 abiti suddivisi in due set, monocromo per scelta di Lunita; non modelle (per scelta di Bruna), ma giovani ballerine; non anonimi loft ma il foyer di uno splendido teatro.


Per quanto mi riguarda, la moda è una giostra sulla quale si sale e non si riesce più a scendere, una di quelle giostre dalla fila chilometrica, dove la gente si spintona per non perdere il posto! Non so in quale "pezzo di fila" fosse collocata Lunita, non ricordo esattamente quando è davvero entrata nella mia vita, so solo che non riuscirei più a vivere senza questa mia splendida ed affascinante ami-nemica....ami, inteso come amore, nemica perchè sfido chiunque a combattere ogni giorno con una signorina bacchettona assetata di moda, viva e attiva..... in me!